2021



Le fotografie:

– Il frontespizio dello studio «Path from Mortal to Divine».

– La parte nord ovest del Chiostrino dei Voti, con gli affreschi di Cosimo Rosselli e di Andrea del Sarto.
Il busto di del Sarto è oscurato dalla colonna in primo piano.
La foto è presa da “Arti e Lettere”.

– Andrea del Sarto, particolare de la Punizione dei bestemmiatori.

“L’ampio paesaggio tutto gobbe erbose tra le qual si inerpicano i viottoli, con gli alberi contorti e i ciuffi di cespugli spioventi sull’orlo delle rocce, si allontana già dalla calma ferma del paesaggio classico e appare animato da una irrequietezza di tipo maneirsita” (Adriano Antolini, Andrea del Sarto, 1992). Nell’edificio in alto a destra si riconoscono dei particolari della SS. Annunziata dell’epoca: la cupola e il piccolo campanile a vela.



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Mail della curatrice

«Ricordare e comprendere di Paola Ircani Menichini»




AMABILI «SENTIERI» DEL DIVINO alla SS. Annunziata


Nel dicembre scorso la professoressa Haiping Liu, docente di Storia dell’Arte nell’Università di Jinan in Cina, ha cortesemente inviato alcuni suoi scritti sulla SS. Annunziata di Firenze. Si tratta di:

– uno studio in inglese sui «Sentieri» architettonici risultato di un seminario del 2014 compiuto all’Università di Harvard-I Tatti di Firenze;
– un articolo in lingua cinese per l’ Architectural Journal nell’aprile 2018 (n. 595);
– e un secondo articolo sempre in lingua cinese per Art Design e Research, 2019 (n. 3).

Argomento del primo lavoro di Haiping Liu sono gli spazi della chiesa e gli affreschi il Chiostrino dei Voti esaminati con riferimento a alcuni pensieri-guida del Rinascimento.
L’autrice così scrive sulla relazione tra spazio materiale e spazio divino (traduciamo):

“Lo spazio rinascimentale della chiesa ha svolto un ruolo importante nella vita della popolazione.
Spazi pubblici e privati hanno costruito una rete nella quale le persone si sono mosse, hanno agito e mantenuta viva la città. Si può infatti trovare un efficiente percorso di guida intorno/in una chiesa, tracciato per condurre i fedeli da ciò che è mortale a ciò che è divino. Tale itinerario si riflette negli affreschi, essendo, nel caso della Santa Annunziata Firenze, già in essere anche nello spazio reale della chiesa.

Nel chiostrino della SS. Annunziata o chiostro dei Voti, sono presenti affreschi realizzati da diversi artisti fiorentini nei secoli XV e XVI. Sei di loro rappresentano scene di vita del santo cittadino, Filippo Benizi. Cinque sono stati realizzati da Andrea del Sarto e uno da Cosimo Rosselli. In quelli dipinti dal del Sarto si descrive come cambia lo spazio lungo un percorso. Il «Sentiero» ha inizio nell’area pubblica: colline, un campo fuori città. Poi si trasferisce nelle vie cittadine e nello spazio semi-pubblico: la loggia della chiesa. Successivamente il percorso porta le persone in uno spazio semi-interno: la corte della chiesa; poi raggiunge lo spazio interno: l’altare nella navata. Alla fine, il «Sentiero» si ferma nello spazio divino chiuso della tomba e delle reliquie del Santo.
Gli affreschi, che sono parte del percorso nel chiostrino, introducono il modo in cui le persone si possono spostare dallo spazio mortale allo spazio divino; sono anche una guida che insegna come comportarsi correttamente in aree diverse. Inoltre ci spiegano la funzione di predicazione dell’intero sistema spaziale.
Oggi il «Sentiero» funziona ancora come si vede negli affreschi. Uno dei motivi è che la struttura della SS. Annunziata non è cambiata molto dal XV secolo, un altro è che le strategie per portare le persone a muoversi fisicamente e mentalmente sono sempre le stesse.
(1) I santi locali e contemporanei sono guide e modelli per tutti: San Filippo Benizi nel XV secolo, Maria Valtorta oggi. Il percorso affrescato si conclude presso la tomba di San Filippo, mentre nello spazio reale termina presso la tomba di Maria.
(2) Sul «Sentiero», più lo spazio è divino e più è chiuso e difficile da raggiungere” *.

Fin qui l’interessante scritto di Haiping Liu. Vi aggiungiamo, a nota, il titolo delle lunette, delle quali si parla, ubicate nella parte a nord ovest del chiostrino:

– La Vestizione di San Filippo di Cosimo Rosselli;
– San Filippo sana un lebbroso di Andrea del Sarto;
– San Filippo e la punizione dei bestemmiatori, dello stesso;
– San Filippo guarisce un’indemoniata, dello stesso;
– San Filippo risuscita un fanciullo morto, dello stesso;
– La benedizione dei fanciulli con il tonachino di San Filippo, sempre di del Sarto.


Il secondo scritto di Haiping Liu, in lingua cinese con abstract e titoli anche in inglese, si intitola: Basilica della Santissima Annunziata and Frescoes of Andrea del Sarto.
Analizza anch’esso la relazione tra spazio e sfondi negli affreschi di San Filippo del Chiostro dei Voti, e lo spazio reale e le architetture reali dentro e intorno alla chiesa.


Questo è il link all'estratto e al teesto gentilmente inviati dall’autrice in versione «html» e in versione «pdf»

Il terzo articolo è Come or Return: Andrea del Sarto and Journey of Magi (Andata e ritorno: Andrea del Sarto e il viaggio dei Magi) e identifica un tema importante nell’arte rinascimentale italiana legato all’affresco di grandi dimensioni che con tale titolo si trova nel Chiostro dei Voti.
Haiping Liu ne svela il contenuto e ne esamina gli obiettivi artistici, concentrandosi sul rapporto cruciale tra questo e lo spazio reale in cui è collocato, oltre a prestare attenzione al Viaggio come parte di un ciclo di affreschi e al reciproco collegamento. In tal modo ridefinisce il contenuto del dipinto, la cronologia narrativa, la logica spaziale e il significato simbolico dell’architettura e delle figure rappresentate, trovandone delle inattese conclusioni.
L'articolo in versione «html» e in versione «pdf»

[P.I.M.], 16 gennaio 2021.


* La versione in inglese.
"The Renaissance space of the church played an important role in people’s lives. Public spaces and private spaces built a network that people moved and acted in, and kept the city alive. One could find an efficient leading Path around/in a church, leading people to move from mortal to divine. Such a Path is reflected in frescos, in the case of Santissima Annunziata Florence, also existed in real space of the church. Now it still has this function. In the courtyard of SS. Annunziata, the cloister of Vows, there were frescoes made by several local Florentine artists during the 15th and 16th centuries. There were six frescos, scenes of life of local Saint, Filippo Benizi. Five of them were made by Andrea del Sarto and one by Cosimo Rosselli. In those frescoes, Andrea del Sarto described how space changed along a leading path. The Path in the frescos started in public space: hills, a field outside the city. Then it moved into the city streets and semi-public space: the loggia of the church. Next the path led people to semi-indoor space: the courtyard of the church, then reached indoor space: the altar in the nave. In the end, the Path stopped in the closed divine space of Saint’s tomb and relics. Frescoes were one part of the path. They were located at the beginning of the path, in the courtyard. Frescos introduced how people would move from mortal space to divine space; they were also a guidebook that taught people how to behave properly in different space. Also they explained us the preaching function of the whole space system. Today the path still works as it does in the frescos. One reason for this is that the structure of SS. Annunziata did not change much since 15th century, another is that the strategies of leading people to move physically and mentally is still the same.
1: local and contemporary Saints are guides and models for people: Saint Filippo Benizi in 15th century, Maria Valtorta today. The path in frescos ended at the tomb of St. Filippo, in the real space at the tomb of Mary.
2: On the path, more divine space, more closed and difficult to reach".


Il curriculum vitae di Haiping Liu